Biostimolante: l’utilizzo in agricoltura dà buoni risultati

L’utilizzo di biostimolanti, sostanza che aiuta a rafforzare il naturale meccanismo di autodifesa della pianta, con maggiore assorbimento dei nutrienti e tolleranza agli stress come quello climatico, ha buoni risultati in diverse culture. Inoltre, migliora la fertilità del suolo e combatte i parassiti.

In questo articolo presenteremo cos’è e come funziona il biostimolante vegetale, considerato un regolatore della crescita delle piante, mantenendone l’equilibrio ormonale. Pertanto, mostreremo, come esempio, il prodotto Stark, di Max Crop, che è stato molto apprezzato dai produttori rurali di tutto il Brasile.

Cos’è un biostimolante?

Il biostimolante, in pratica, funziona come un regolatore della crescita delle piante. Questo prodotto è stato creato circa 15 anni fa negli Stati Uniti, con la cosiddetta Biostimulants Coalition.

In precedenza, il primo biostimolante scientificamente provato era stato creato più di 100 anni fa dal professor William B. Bottomley che effettuò numerosi esperimenti con piante e microrganismi del suolo.

Coltivazione di zucchine con applicazione di biostimolanti: la sostanza può essere utilizzata in diverse colture.

Il suo obiettivo era testare la qualità della torba (massa tissutale di varie piante) e dei suoi estratti come fertilizzanti. Ma all’epoca le sostanze provenienti dall’estrazione non venivano chiamate biostimolanti, bensì acidi umici, diversamente dalla definizione attuale.

Come funziona e qual è la composizione del biostimolante?

Il biostimolante è composto da ormoni vegetali o sintetici che agiscono direttamente sullo sviluppo delle piante in tutta la loro struttura. Contiene aminoacidi, azoto, fosforo, potassio, vitamine, alcune alghe e anche acido ascorbico.

In pratica, rende le piante in grado di estrarre più nutrienti e acqua dal terreno, aumentandone lo sviluppo e la qualità. Inoltre, agisce come agente protettivo, poiché la coltura è meno vulnerabile allo stress idrico causato dai periodi di siccità.

Coltura con applicazione di biostimolanteCon il biostimolante le piante crescono maggiormente perché assorbono più nutrienti e acqua dal terreno.

L’applicazione del biostimolante aumenta la capacità antiossidante della pianta, riducendo la tossicità dei radicali liberi e fornendo più energia alla pianta per sviluppare il suo apparato radicale e la parte fogliare.

Inoltre, il biostimolante aiuta a mantenere le piante libere dai parassiti, anche senza l’uso di pesticidi. Si tratta quindi di un’opzione importante per rilanciare l’agricoltura biologica.

Forte: un esempio di biostimolante

Prodotto da Max Crop, azienda tecnologica che opera da 25 anni nel settore agrochimico, focalizzato sui segmenti, soprattutto quello agricolo, il biostimolante Stark è chelato e complessato da aminoacidi.

Il prodotto viene completamente assorbito dalla pianta eliminando il rischio di incompatibilità. Permette, ad esempio, l’utilizzo associato a prodotti biologici e diserbanti (senza alcuna incompatibilità finora evidenziata), garantendo così l’efficacia dei pesticidi.

Prodotto Stark in confezione diversaIl prodotto Stark è disponibile in confezioni di diverse dimensioni, a seconda delle esigenze del produttore.

Con l’aumento delle fitoalessine, il biostimolante Stark garantisce un maggiore avviamento iniziale, una maggiore resistenza alle instabilità climatiche e biologiche (parassiti e malattie), una migliore formazione dell’apparato radicale e un maggior numero di rami e organi riproduttivi.

risultati in agricoltura

Il biostimolante Stark presenta buoni risultati che si possono notare in poco più di 20 giorni di applicazione sul campo. Ci sono produttori che utilizzano il protocollo dell’ Ritaglio massimocioè applicazioni di altri prodotti dell’azienda come Proton e Max Top, indicati, ad esempio, per la coltura del limone.

Ho notato una maggiore uniformità, una maggiore fioritura ed una maggiore allegagione. Ho notato anche un miglioramento significativo nel controllo del “marciume floreale” (stellina). Con questi risultati avremo sicuramente un incremento produttivo rispetto agli anni precedenti. Utilizzo e consiglio il protocollo Max Crop per la coltivazione dei limoni“, ha detto il produttore Marcos Rogério Pivetta, di Monte Alto/SP.

Inoltre, un altro esempio è il raccolto di peperoni del produttore Eduardo de Oliveira Pereira, ad Araguari/MG, che è stato completamente recuperato dopo aver subito i danni causati dal gelo. Guardalo nel video:

Fonte: Max Crop.

Migliora lo sviluppo delle piante

Tra i suoi principali benefici, Stark consente un aumento delle fitoalessine, garantendo un maggiore avviamento iniziale, resistenza alle condizioni climatiche e biologiche (parassiti e malattie), formazione dell’apparato radicale e allo stesso tempo un maggior numero di rami e organi riproduttivi organi.

Stark è un biostimolante chelato e complessato con aminoacidi. Il prodotto viene completamente assorbito dalla pianta eliminando il rischio di incompatibilità.

Differenza di qualità utilizzando StarkNella coltivazione della canna da zucchero, verifica la differenza di qualità con l’uso di Stark di Max Crop.

Permette l’utilizzo associato a prodotti biologici ed erbicidi (senza alcuna incompatibilità ad oggi evidenziata), garantendo così l’efficacia dei pesticidi.

In tutte le situazioni di utilizzo finora, il biostimolante Stark ha annullato (totalmente o parzialmente) l’effetto di fitotossicità e stress sulle colture, migliorando il normale sviluppo della pianta. È definito come un prodotto a rapido assorbimento e con pH stabile pari a 5,5.

Conclusione

Come mostrato in questo articolo, l’uso del biostimolante ha buoni risultati in diverse colture, con la funzione principale di garantire una maggiore crescita delle piante, assorbendo nutrienti e acqua.

Ma ci sono altre importanti strategie che devono essere adottate dall’agricoltore ancor prima della semina. Uno di questi è eseguire la correzione del suolo. Accedi al nostro post e scopri come eseguire questa procedura. Buona lettura!

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