Malattia della febbre catarrale nei bovini

La febbre catarrale dei bovini è una malattia infettiva che colpisce le mucose della bocca e del naso dell’animale, il tratto gastrointestinale e i muscoli scheletrici. La malattia è nota anche come febbre catarrale o febbre catarrale degli ovini, poiché sono le pecore giovani le più suscettibili al virus.

Lingua blu delle pecore

RIFERIMENTO. La malattia fu segnalata per la prima volta nel 1876 nella regione sudafricana e già nel 1905 fu identificato l’agente patogeno stesso: un virus genomico a RNA della famiglia Reoviridae.

Segni della malattia e diagnosi

Il periodo di incubazione della febbre catarrale nei bovini è di 7-10 giorni. Tuttavia, recentemente si è osservata la tendenza ad aumentare il periodo di incubazione, in alcuni casi può essere di 30-40 giorni. Dopo questo periodo, nell’animale si possono osservare i seguenti segni della malattia:

  1. Aumento della temperatura a 42°C. Tipico dei primi giorni di malattia.
  2. Gonfiore delle mucose, loro arrossamento, fino al viola e al blu sporco. La lingua sporge dalla bocca a causa del gonfiore.
  3. La comparsa di un odore putrido in bocca e di saliva schiumosa. Secrezione di pus dal naso.
  4. Se osservati nella cavità orale, si notano focolai ulcerosi.
  5. La comparsa di emorragie nella congiuntiva.

Per la diagnosi della malattia vengono utilizzati i segni clinici disponibili, i cambiamenti patoanatomici e speciali test di laboratorio. Il virus causativo può essere isolato utilizzando metodi sierologici: test immunoenzimatico e reazione di neutralizzazione. Quando si effettua una diagnosi, è importante escludere malattie come l’afta epizootica, il vaiolo, la stomatite vescicolare, la dermatite pustolosa contagiosa e una forma maligna di febbre catarrale.

La lingua sporge dalla bocca a causa del gonfiore

Prevenzione

La misura principale per la prevenzione della febbre catarrale nei bovini è l’uso di un vaccino culturale, che conferisce un’immunità stabile per 12 mesi. Un animale malato ha un’immunità permanente e non si ammala più, tuttavia è possibile riammalarsi se viene colpito da un altro tipo di virus. Gli agnelli bovini immuni alla febbre catarrale hanno un’immunità colostrale passiva fino a 3 mesi dopo la nascita.

I bovini affetti da febbre catarrale hanno un alto tasso di mortalità. Nei focolai stazionari può essere del 10-30%, mentre nei nuovi territori la perdita di bestiame dovuta all’infezione da virus può raggiungere il 90%. Ecco perché è importante osservare le misure preventive e condurre una lotta sistematica contro i portatori della malattia, che mordono i Culicoides mordaci.

Autore: Olga Samoilova

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